martedì 31 maggio 2016

Nietzsche: dalla decadenza allo splendore.

Nietzsche può essere diviso in tre periodi di pensiero, i quali rispecchiano esattamente il percorso entro il quale si muove l'uomo del superamento.
La nuova figura che mette in campo il filosofo ha bisogno di un concepimento, una crescita ed un distacco (o abbandono che dir si voglia).
Il primo periodo è detto pessimistico e lo leggiamo attraverso un testo geniale:
'La Nascita della tragedia dallo spirito della musica'.
Questo saggio è concepito come breve testo poi diventato importante sotto suggerimento dell'allora amico Wagner.
La struttura:
Tentativo di autocritica (sette paragrafi);
Prefazione a Richard Wagner;
La Nascita della tragedia, ovvero grecità e pessimismo (venticinque capitoli).
La tragedia, qui, è vista come opposta alla storia. Il filosofo si chiede se sia l'origine del pessimo greco e se vi sia un qualche pessimismo nobile. La risposta è che il pessimismo greco è nobile dato che è composto di due forze: dionisiaco e apollineo.
Queste sono due categorie che torneranno in tutto il pensiero successivo: al dionisiaco è associata l'estasi e l'ebbrezza orgiastica, la spontaneità della materia, il calderone delle passioni.
All'apollineo è a associata la forma plastica, la bellezza armoniosa dei corpi, la proporzione e la moderazione.
Cosa ha fatto la polis greca dopo le grandi tragedie? Ha livellato il sentire umano, ha fatto sì che apollineo e dionisiaco si giustapponessero.
Il periodo della giovinezza è invece chiamato illuminista; di questo dobbiamo ricordare:
'Umano, troppo umano' in cui c'è la rottura con i vecchi maestri, Schopenhauer e Wagner.
Contro il grande musicista dirà di essere scaduto nel decadentismo con il Parsifal, di aver fatto suo il più becero e arcaico misticismo.
Abbandona la metafisica dell'artista per abbracciare la scienza, dicendo che l'arte è solo il residuo di una cultura attaccata troppo al mito.
Per Nietzsche il redentore, in questo periodo, sarà il filosofo educato alla scienza: sarà illuminista nel senso che si ritroverà impegnato in un'opera di critica della cultura tramite la scienza. La scienza diventa metodo di pensiero abbandonando la sfera della particolarità.
Il suo metodo sarà critico e di tipi storico-genealogico in quanto non esistono realtà immutabili e statiche, ogni cosa è l'esito di un processo che va ricostruito.
I concetti più affascinanti sono lo spirito libero e la filosofia del mattino.
Lo spirito libero è nella figura del viandante.
Il viandante non ha una identità definita, non ha nemmeno una meta definita. Ha rinunciato allo scopo perché ha capito che non esiste scopo.
La sua ombra lo accompagna, sin dal primo mattino, essa è importante poiché è il suo passato e il suo futuro, essa grava sul presente.
Il viandante, nella sua erranza solitaria, dialoga con sé stesso, con la sua ombra.
L'ombra ha una simbologia particolare: non vi è luce senza ombra, essa è il lato nascosto con il quale ci confrontiamo.
Associato all'ombra vi è il simbolo della meridiana: tempo ed ombra; l'ombra segna il tempo e ne determina la scansione. È passato e futuro, cioè fantasma e proiezione.
Il presente è l'attimo ed è simboleggiato dal meriggio: l'ora del giorno in cui l'ombra è più corta. Il presente ha questa valenza di tempo non tempo.
L'ombra è il viandante 'mi sembra quasi di sentire parlare me stesso, solo con una voce più flebile della mia '.
Nella filosofia del mattino, della ricerca, deve esserci la capacità di ascolto e di compressione del sé.
L'altro testo del periodo illuminista è chiamato 'Le considerazioni inattuali': raccolta di saggi iniziati nel 1873 e conclusi nel 1876.
Dovevano essere 13 in origine ma ne sono stati pubblicati solo 4. Si tratta di critiche a grandi personaggi, maestri e coevi al filosofo.
L'ultima fase del pensiero di Nietzsche, nonché la più violenta, va dal 1882 fino al 1900 (anno della sua morte).
Si chiama fase nichilista e della volontà di potenza.
Questa è la fase in cui l'uomo del superamento, l'Oltreuomo, abbandonando vecchi stilemi etici, rinascerà a vita nuova, come la fenice dalle sue ceneri.
'Gott ist tot! Got bleibt tot! Und wir haben ihn getötet!'
'Dio è morto! Dio resta morto! E noi l'abbiamo ucciso!'
(La Gaia Scienza)
Le tematiche di questa fase finale, sebbene ardua e lunga, del lavoro nietzschiano sono: la libertà, la spontaneità, la pienezza assunta come responsabilità di ogni azione o decisione, il comportamento come specchio della decisione individuale, l'annullamento di ogni morale che porti con sé delle regole, il rifiuto della fede come guida.
L'emblema di tutto ciò è l'uomo folle che cerca Dio con la lanterna accesa in pieno giorno e va dicendo che 'Dio è morto'.
L'uomo folle incontra solo lo scetticismo e l'indifferenza della gente intorno a sé. Lui arriva troppo presto, egli è il profeta dell'omicidio che si sta perpetrando.
Questo enorme evento è ancora per strada e sta facendo il suo cammino.
In questa fase visionaria Nietzsche esprime il concetto dei concetti: tutte le verità e le teorie troppo umane che si presentano come uniche, eterne o assolute hanno bisogno di essere smascherate.
In nome del dionisiaco bisogna amare la terra e allontanare il Cristianesimo che ha avvelenato l'umanità.
Il Cristianesimo è la decadence per eccellenza è ha reso tutti schiavi in nome della sua morale.
Bisogna togliere i valori cristiani dal mondo perdendo tutti i punti di riferimento, entrando nella fase decisiva della tabula rasa.
Il Nichilismo è allo stesso tempo annullamento ed impegno: esso ha il dovere di rifiutare tutto ciò che nel passato è stato dato come dogma, è il cammino (o il processo) con cui l'umanità deve togliere la maschera alla mendacia del mondo, con l'aiuto costante di ciò che abbiamo imparato durante l'Illuminismo.
Tale processo è attivo e consiste nell'accettare la natura casuale della realtà e della falsità: esso è ciò che contraddistingue l'Oltreuomo.
'Man muss noch Chaos in sich haben, Stern gebären zu können'
'Bisogna avere ancora il caos dentro di sé per generare una stella che danza'
Lo Über-mensch di Nietzsche ha subito una grave manipolazione a livello di traduzione: per molto tempo è stato reso con Superuomo (allora la parola tedesca sarebbe dovuta essere Oben-mensch), solo recentemente si è passati a designare tale termine con il neologismo Oltreuomo (a volte con Uomo del Superamento).
Chi è l'Oltreuomo? È colui che ha superato l'uomo andando oltre la sua condizione, è colui che dà significato alla vita con dei nuovi valori, è colui che può e deve fondare un nuovo mondo, è colui che dice alla vita non pentendosi mai delle scelte che fa.
l'Oltreuomo è il discepolo di Dioniso poiché accetta la vita in tutte le sue manifestazioni, assaporandone il piacere del divenire nella eterna alternanza di vita e morte.
Esso è il capostipite del pessimismo coraggioso, quel modus operandi che riesce a carprire sensibilmente le cose andando oltre il semplice bene ed il semplice male.
Questa nuova dimensione spaziale ha anche una nuova dimensione temporale: l'Oltreuomo si muove nell'istante che è sempre centro del suo tempo e di cui è sempre protagonista (questa tematica si chiama Eterno Ritorno: trattasi di dimensione temporale in cui non esiste passato ma solo il presente, sottoforma di attimo, al massimo il futuro, sottoforma di volontà e desiderio all'azione).
Per l'Oltreuomo ogni attimo, sempre uguale a sé stesso, è lanciato all'infinito (come i dadi di cui si possono fare infiniti lanci i quali daranno numeri e combinazioni finite).
All'Eterno Ritorno è collegato il tema della Volontà e della Potenza: la Volontà di Potenza è la forza creatrice ed impulsiva dell'attimo che ci è dato. Essa è l'essenza stessa della vita umana. l'Oltreuomo è capace di assumere su di sé tutto il peso e la leggerezza del volere che può e sa di potere essere già oltre.
Il potere ed il volere si intrecciano indissolubilmente grazie allo spirito di Dioniso che ci dice di accettare ogni cosa, dicendo sì a tutto ciò che si è patito come se lo si fosse agito.