L'Assoluto è il fondamento del divenire e la legge che lo regola è la dialettica: essa è sia una legge ontologica di sviluppo della realtà sia una legge logica di comprensione della realtà.
Ma l'Assoluto dovrà farsi dinamico affinché venga risolto nel Finito.
In che modo l'Assoluto si fa dinamico?
Grazie ai tre momenti dialettici.
La Dialettica in Hegel è sia legge dello sviluppo della realtà sia legge della comprensione della medesima e consiste di affermazione o posizione di un concetto astratto e limitato (tesi), di negazione di questo concetto come alcunché di limitato e di finito e nel passaggio ad un concetto opposto (antitesi), di unificazione della precedente affermazione e negazione in un qualcosa di nuovo comprensivo di entrambe (sintesi).
In Hegel troveremo sempre questo andamento triadico; sin dall'inizio del suo lavoro sistematico ci spiega che tutto ruoterà intorno alla Dialettica.
È bene tenere a memoria il seguente passaggio che tornerà di continuo in tutte le tripartizioni:
Tesi
l'idea è in sé e per sé
Antitesi
l'idea è posta fuori di sé
Sintesi
l'idea torna in sé
Che cosa significa?
La tesi << l'idea è in sé e per sé >> significa che l'idea pura (anche chiamata Dio) è così perché sta prima di ogni creazione naturale o spirituale; è l'Assoluto che non crea il mondo ma è il mondo.
L'antitesi << l'idea è fuori di sé >> significa che stiamo parlando della Natura, ovvero dell'estrinsecazione e dell'alienazione dell'idea nel suo essere altro.
La sintesi (l'AUFHEBUNG) << l'idea torna in sé >> è l'idea che dopo essersi fatta natura torna nell'uomo.
LA DIALETTICA VA INTESA IN MODO IDEALE E MAI CRONOLOGICO (O LOGICO): nella vita quotidiana sappiamo che il primo momento è la sintesi (l'uomo), il secondo l'antitesi (la natura) e l'ultimo la tesi (Dio).
Ai tre momenti dialettici corrispondono tre parti della filosofia:
alla tesi la Logica che è la scienza dell'idea in sé e per sé, ovvero quella scienza che si occupa del suo essere implicito (in sé) e del suo graduale esplicarsi (per sé) a prescindere dalla concretizzazione nel mondo.
All'antitesi corrisponde la Filosofia della Natura che è la scienza dell'idea che si aliena, diviene altro: alla sintesi viene associata la Filosofia dello Spirito, la scienza dell'idea che, sebbene alienatasi, torna in sé arricchita.
Nel paragrafo 79 dell'Enciclopedia delle scienza filosofiche in compendio (1817) Hegel distingue meglio i tre momenti:
la tesi è il momento astratto, o intellettuale, e si ferma alle pure strutture rigide della realtà; l'antitesi è il momento negativo-razionale poiché nega le determinazioni astratte dell'intelletto mettendole in rapporto con le determinazioni opposte; la sintesi, il momento positivo-razionale, che coglie l'unità delle determinazioni opposte, ricomponendole.
Da qui la distinzione delle due facoltà:
l'intelletto che presiede ad un modo di pensare statico ed astratto e si presenta come organo del finito; la ragione che sta alla base di un modo di pensare dinamico e concreto, essendo organo dell'infinito attraverso cui il finito (parziale) si risolve nell'infinito (totale).
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Molto utile
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