Vita
Nasce a Treviri nel 1818 da famiglia ebraica (lui però fu sempre agnostico);
1835-1836 frequenta la facoltà di giurisprudenza a Bonn e poi a Berlino;
entra in contatto con la "gioventù hegeliana" e ne studia a fondo il pensiero;
da giurisprudenza passa a filosofia e si laurea a Jena (tesi su Democrito ed Epicuro);
si dedicò al giornalismo politico;
si trasferisce a Parigi dopo l'interdizione;
1843 scrive "Critica alla filosofia di Hegel";
1844 scrive "Annali franco-tedeschi";
viene espulso dalla Francia su richiesta del governo prussiano.
Va a Bruxelles ed entra in contatto con Engels con cui scrive "La sacra famiglia";
1845-1846 scrive "Tesi su Feuerbach" e "L'ideologia tedesca".
1847 si tiene a Londra il primo congresso della Lega dei Comunisti ma Marx non vi può partecipare, ci sarà solo Engels.
1847 viene affidato a Marx l'incarico di scrivere un manifesto politico sul comunismo;
1848, scritto a due mani con Engels, esce "Il Manifesto del Partito Comunista".
Marx viene subito e di nuovo espulso dalla Germania;
va a vivere a Londra dove scrive e dove starà sotto l'egida di Engels;
1851 si ritira dal mondo politico e lavora al British Museum;
1864 viene fondata l'Associazione Internazionale dei Lavoratori di cui Marx entra a far parte.
1866 inizia il primo libro del Capitale, pubblicato ad Amburgo nel 1867, gli altri volumi (il secondo ed il terzo) saranno pubblicati da Engels, a cui toccherà la decifrazione dei manoscritti (pubblicazione postuma 1885/1894).
Ha ispirato intere generazioni di rivoluzionari!
Concetti
1. Misticismo Logico: è l'accusa che Marx rivolge al metodo di Hegel; Hegel ha sbagliato nell'aver costruito il concetto di spirito partendo dalla realtà concreta, poiché così agendo ha fatto della realtà una manifestazione necessaria dello spirito. Marx afferma che questo è un giustificazionismo speculativo e politico.
2. Uso della Dialettica: riprende questo modo di filosofare da Hegel; la dialettica di Marx è composta da una serie di momenti intercollegati e da un insieme di contraddizioni negative da sviluppare. La dialettica è un metodo d'indagine sulla realtà studiata come totalità in divenire.
3. Alienazione: la prima apparizione di questo concetto fondamentale è nell'opera "Manoscritti economico-filosofici" (Parigi 1844). Costituiscono il primo approccio all'economia politica. L'argomento di base è l'economia borghese come espressione della società capitalistica e, allo stesso tempo, come immagine globalmente mistificata del mondo borghese.
L'economia politica contemporanea non riesce a leggere la struttura contraddittoria del proprio oggetto di studi, ossia la conflittualità esistente tra Capitale e Lavoro salariato. Questa contraddizione Marx la chiama alienazione.
In filosofia il termine venne usato da:
a. Rousseau e significava cessione dei diritti individuali a favore della comunità;
b Hegel e significava dialettica propria dello Spirito, il quale si perde nella natura e nell'oggetto per poi ri-appropriarsi di sé in modo arricchito;
Marx, invece, tiene presente la lezione di Feuerbach che aveva descritto l'oggettivazione religiosa in termini di scissione e di dipendenza (l'uomo che, scindendosi, proietta fuori di sé un Dio al quale si sottomette). L'alienazione è, in definitiva, la situazione storica dell'operaio nella società del Capitale in cui il salariato è scisso e separato dal prodotto della sua attività ma, al medesimo tempo, dipendente e alla mercé di una potenza che egli stesso produce e non conosce.
L'alienazione è conseguenza del male della società più grande della società: la proprietà privata.
La dis-alienazione sarà, quindi, la base del comunismo.
Per Marx esiste, in ogni caso, anche una alienazione di tipo religioso:
la religione è l'oppio dei popoli significa che la religione è la consolazione illusoria delle masse.
Le opere nello specifico.
L'IDEOLOGIA TEDESCA 1845-1846 (BRUXELLES)
L'argomento del testo è cogliere il movimento reale della storia al di là delle rappresentazione ideologiche che non hanno svelato le strutture effettive e le vere forze motrici.
Per ideologia si intende la falsa rappresentazione della realtà.
Il programma di Marx è di distruggere tutte le ideologie filosofiche, politiche e religiose.
Per arrivare alla vera storia c'è bisogno di produrre l'esistenza in modo sociale:
da una parte bisogna analizzare le forze produttive, ovvero gli uomini che producono la forza-lavoro, i mezzi, le conoscenze tecniche e scientifiche; dall'altro lato bisogna comprendere i rapporti di produzione, i rapporti di proprietà che stanno alla base dell'economia.
L'economia è il piedistallo delle sovrastrutture, è la struttura delle sovrastrutture, è lo scheletro su cui si innalzano le sovrastrutture (arte, politica, religione, filosofia...ec..)
L'intento di Marx è di concepire materialisticamente la storia: l'unico fattore determinante della storia, dell'accadere, è l'economia.
Quindi la storia così concepita avrà delle basi molto solide (si reggerà sui piedi e non sulla testa):
I PIEDI DELLA STORIA (la struttura economica con tutti i suoi modi di produzione, somma di forze produttive e rapporti di produzione) DETERMINANO LA TESTA DELLA STORIA (l'insieme delle leggi, l'etica, religioni ecc). Si tratta di una dialettica che parte dai piedi e non dalla testa!
IL MANIFESTO DEL PARTITO COMUNISTA (1848)
1. Analisi della funzione storica della Borghesia a partire dall'analisi di tutte le classi sociali: le classi si definiscono in base alle proprietà dei mezzi di produzione;
2. Sviluppo del concetto di storia come "lotta di classe" e dei concetti riguardanti proletari e comunisti: la lotta di classe è la forza motrice della storia che porterà inevitabilmente tutte le nazioni al comunismo (comunismo che una volta raggiunto non avrà più bisogno di classi e di lotte di classe);
3. Critica ai socialismi non scientifici: sono di tre tipi, reazionario, borghese, critico-utopistico. La scientificità del comunismo è data da a) autoemancipazione del proletariato b) necessità storica del tramonto del capitalismo ecc) utilizzo della scienza economica come metodo di analisi storica.
IL CAPITALE
Gli argomenti di discussione sono:
1. il metodo storicistico-dialettico;
2. l'accettazione che non possono esistere leggi universali in economia;
3. la comprensione che la borghesia è una struttura sociale molto controversa;
4. lo studio del capitalismo a partire dalle basi per astrarre gli aspetti secondari.
Il capitalismo si basa su due assunti:
La merce: immane raccolta di merci che ha un valore d'uso e di scambio;
Il valore: il lavoro e la quantità di lavoro socialmente necessaria per produrre la merce.
Il ciclo della società capitalistica è il seguente: DENARO- MERCE- PIÙ VALORE (PLUS-VALORE) ed ha come presupposto l'incremento del denaro e la produzione del PLUS-VALORE (spesso simboleggiato da D+).
Il capitale consta di capitale costante (CC): il capitale investito nei mezzi; e di capitale variabile (CV): il capitale investito nei salari.
Il profitto si calcola dal rapporto fra plus-valore e somma del capitale variabile e capitale costante: D+ : CV+CC
Dire che le merci hanno valore di per sé, dimenticando il lavoro che c'è sotto e affermando che i rapporti economici sono fra le cose e non fra gli uomini, significa fare feticismo delle merci.
Il plus-valore è lo sfruttamento.
Con la rivoluzione il proletariato si impadronirà del potere politico e avvierà il comunismo (dittatura del proletariato, considerata come fase media tra borghesia e società comunista vera e propria).
Il comunismo avrà due fasi: nella prima vigerà il principio secondo il quale a ciascuno sia dato ciò che gli spetta dal lavoro che svolge; nella seconda fase vigerà il principio secondo cui si prenderà da ciascuno in base alle capacità e si offrirà il giusto compenso in base alle necessità.
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