I Giudizi Sintetici A Priori studiano il fenomeno che è il risultato di dati sensibili+ forme a priori.
La forma dell'oggetto/fenomeno proviene dal Soggetto ed è costituita da Spazio e Tempo: lo Spazio è la forma a priori dell'interno, il Tempo è la forma a priori dell'esterno. Spazio e Tempo non esistono in sé ma solo in noi (perché siamo noi che modifichiamo l'oggetto).
L'Analitica Trascendentale.
È la parte positiva (pars construens) della Logica Trascendentale; essa studia gli elementi della conoscenza pura dell'intelletto, ovvero studia le forme a priori dell'intelletto.
Dunque, ricapitolando:
L'Estetica Trascendentale si avvale della sensibilità e parla attraverso le intuizioni pure/forme a priori di Spazio e Tempo;
L'Analitica Trascendentale si avvale dell'intelletto per studiare le categorie;
La Dialettica Trascendentale si avvale della ragione per comprendere le Idee.
Parliamo delle categorie;
quali sono?
le categorie (o concetti) posson venir dedotti dalle funzioni dell'unità nei giudizi; sono dodici.
L'intelletto, mediante le categorie, pensa a ciò che nell'intuizione è dato. Se la sensibilità consegna molteplici sensazioni ciò non significa che l'unità della coscienza venga dai dati sensibili. L'unita della coscienza pensante proviene dall'intelletto e Kant la chiama Io Penso.
L'Io Penso è la condizione di conoscibilità dell'oggetto ed unità suprema delle dodici categorie.
L'Io Penso è il legame che tiene strette le varie proprietà dell'oggetto; è, anche, ciò che viene espresso nel giudizio (io penso come voce verbale): utilizzando l'Io Penso Kant deduce e giustifica, dimostrandolo, la presenza unificatrice dell'intelletto per costruire l'oggetto.
Come entrano in funzione le categorie nei principi dell'intelletto?
Kant risponde al quesito nell'Analitica dei principi (che fa parte dell'Analitica Trascendentale): dato che i principi derivano dalle categorie, essi costituiscono il complesso della conoscenza a priori che possiamo avere sulla natura, la loro sussunzione avviene tramite lo Schematismo Trascendentale che è il modo di comportarsi dell'intelletto con gli schemi.
Cosa è lo schema?
È l'intermediario tra categorie e dato sensibile che elimina l'eterogeneità dei due elementi della sintesi; è generale come le categorie e temporale come il contenuto dell'esperienza.
In definitiva si potrebbe tradurre la parola schema con condizione universale di applicabilità delle categorie alle intuizioni sensibili.
In chiusura, Kant si accorge di quanto siano ormai distanti il fenomeno dal noumeno: si tratta dell'antica parabola gnoseologica che ha pervaso le menti di Cartesio e di Newton.
Dialettica Trascendentale.
Si tratta della pars destruens della Logica. Il suo scopo? Criticare l'intelletto nel suo uso iperfisico per smascherare le infondate presunzioni.
L'intelletto da solo non basta per rappresentare un oggetto, serve sempre un materiale da unificare, ciò mi si propone con la sensibilità.
Le categorie, pur appartenendo all'intelletto puro, non possono essere applicate a ciò che non è sperimentabile perché, senza il contributo del sensibile, l'uomo cade in una conoscenza di tipo illusorio.
La Dialettica utilizza la ragione che è l'intelletto che si spinge al di là dell'orizzonte dell'esperienza possibile. Lo spingersi oltre è un bisogno strutturale dell'uomo, una esigenza.
La ragione è la facoltà dell'incondizionato e sta alla base di fenomeni psichici e fisici e di ogni realtà.
I fenomeni psichici stanno ad indicare la psicologia razionale che studia l'anima;
i fenomeni fisici stanno per cosmologia razionale che studia il mondo nella sua unità metafisica;
ogni realtà sta per teologia razionale che studia Dio.
Questi concetti di convergenza- Anima, Mondo e Dio- vengono criticati da Kant:
1. critica l'Anima: l'Io non è un concetto ma una coscienza che accompagna i concetti; se voglio dimostrare l'anima, l'idea di un Io immutabile, cado nel Paralogismo della Ragione.
2. critica il Mondo: fuori dall'esperienza i nostri concetti lavorano a vuoto; se la cosmologia razionale vuole affermare l'esistenza di un mondo in sé, pur non commettendo errori argomentativi, produce solo una serie di affermazioni antitetiche che hanno solo la parvenza della validità. Kant le chiama le Antinomie della Ragione.
3. critica Dio: Kant critica l'idea di Dio attraverso le prove dell'esitenza di Dio e ne deduce che non vi è nulla di scientifico poiché Dio è solamente un Ideale della Ragion Pura. Dio è solo l'idea di un individuo che contiene in sé tutti gli attributi positivi. È decisamente un ideale.
Anima, Mondo e Dio, comunque, non sono finzioni: esistono e sono una direzione di ricerca alternativa; esse ordinano l'esperienza in modo schematico ed in virtù di un come se. Sono principi euristici.
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